02/11/10

DICONO DI NOI

Copiate ed incollate le seguenti parole nella barra di ricerca di google e troverte tutti i siti greci che hanno parlato della nostra iniziativa.

                                  Σπαρτιατες Ταραντα




inoltre grazie ad amici greci, di seguito troverete una parte di siti che parlano di noi. Sono tutti lincabili e per la maggiorparte pagine di FACEBOOK.

www.facebook.com/l/edc2bR7bjhfcCpa79ZryqLLvrhg;nationalpride.wordpress.com/2010/06/18/



www.facebook.com/l/edc2bsPQ2ZE217OJh8C4mO-iFDw;www.thermopilai.org/content/epeita-apo-2716-khronia-oi-spartiates-tou-taranta-epistrephoun-ste-sparte


www.facebook.com/l/edc2bdDqyqEzoby2xORAo-v37aA;eothetis.blogspot.com/2010/06/2716.html


www.facebook.com/l/edc2bbxoBr5wQW3nSTuOsvQTnZA;agora-dialogue.com/?p=7688


www.facebook.com/l/edc2bWtibK7QhAKt_iXiY8rsJtg;koukfamily.blogspot.com/


www.facebook.com/l/edc2bqrUIkoUiweeyW-KA27j0aw;e-stoxastis.net/nea-2/paraxena-nea/epeita-apo-2716-khronia-oi-spartiates-tou-taranta-epistrephoun-ste-sparte.html


www.facebook.com/l/edc2bQsh5OtByzkM69V2mXUEeZw;www.ellinikanea.gr/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=%CE%99%CE%A4%CE%91%CE%9B%CE%99%CE%91&Itemid=43


www.facebook.com/l/edc2bEdNrjlSAFsonIIjkJ1Hw_Q;www.messapia-news.gr/eidiseis/ellada/epeita-apo-2716-khronia-oi-spartiates-tou-taranta-epistrephoun-ste-sparte.html


www.facebook.com/l/edc2bSnc65HTCxCFmDO8V2aVaDA;eoniaellhnikhpisti.blogspot.com/


www.facebook.com/l/edc2bSnc65HTCxCFmDO8V2aVaDA;eoniaellhnikhpisti.blogspot.com/


www.facebook.com/l/edc2bh0FfcRDQa7Hpz7w6XZhIwg;blogs.sync.gr/blogs/37332/


www.facebook.com/l/edc2btqsAqpiuiPFy6fjkGftG3w;news.exnet.gr/culture/50831-epeita-apo-2716-xronia-oi-spartiates-tou-taranta-epistrefoun-sti-sparti


www.facebook.com/l/edc2bwmcPbLJmn5WIXwyzQs2KiA;www.thessalonikiblogs.gr/Toxotis/2010/06/


www.facebook.com/l/edc2bHfcnQLkUT_syTM1tRIJeJw;www.935radio.gr/index.php?option=com_content&task=view&id=34471&Itemid=92


www.facebook.com/l/edc2bmM3NMJj484rBrBIdmhv5Bg;www.messapia-news.gr/com_appendix/eidiseis/alpha.html


www.facebook.com/l/edc2bo7OMGQemQnzZZuf2AcC52w;nationalpride.wordpress.com/2010/06/page/3/


www.facebook.com/l/edc2bbxoBr5wQW3nSTuOsvQTnZA;agora-dialogue.com/?p=7688


www.facebook.com/l/edc2bndnTEKYDd7ShTTq8OYoSxA;www.greekbloggers.com/feed/?page=qidglpkgnykgztp?page=30

15/07/10

Città Vecchia-casa del pittore Parisi
Torre Dayala
                                                    Nei pressi del ponte Punta Penna
Scorcio della città Vecchia

Queste sono solo alcune foto che vogliamo pubblicare, e per le quali ringraziamo l'amico Vincenzo (www.expinet.com ), per mostrare come è ridotta la nostra città. Sarà molto difficile che qualcuno possa risollevare Taranto se non lo facciamo noi.


ARRIVO E CONFERENZA STAMPA

Alla fine l'avventura è finita, dalla lontana Sparta,Salina ed il suo equipaggio sono rientrati a Taranto secodno i tempi stabiliti.
Non è stato facile, e le difficoltà non sono mancate, ma per la gente di mare non è una novità.
I pensieri sono tanti e tanti i ricordi di questo mese di navigazione.
Speriamo che in futuro questa avventura possa ripetersi con un numero di imbarcazioni maggiori.
Ringraziamo per le foto pubblicate Vincenzo Tavella  www.expinet.com  ci sono tante altre foto.






09/07/10

ARRIVO

Mi intrometto nel blog solo per comunicare che causa vento forte Salina è ferma a Gallipoli.
Secondo il piano di navigazione l'arrivo è previsto per domani mattina
10-luglio-2010  in tarda mattinata.
Domenica intorno alle 10 ci sarà la conferenza stampa con la consegna dellla terra di Sparta al sindaco di Taranto.

RIFLESSIONI SULLA STRADA DI CASA

Siamo a Leuca, siamo entrati ieri sera prima del tramonto con vento teso che durante la notte è diventato molto forte. Stamattina il meteo ha emesso un avviso di burrasca e nord forza 7 nello ionio settentrionale….e lo stiamo vedendo tutto.
La marcia forzata, la stanchezza accumulata, la mancanza di segnale internet a causa delle tante navigazioni lontane dalla costa, ci hanno impedito ultimamente degli aggiornamenti più costanti sul nostro viaggio di rientro, quindi provo oggi a ricostruire i giorni trascorsi.
La speranza (per il vero già di per se bassa sulle rotte di rientro dalla Grecia) di incontrare venti favorevoli ormai l’abbiamo persa.

Da Zante a Fiscakardo ancora una volta siamo partiti prestissimo, calma di vento fino all’ingresso del canale tra Cefalonia ed Itaka, poi ancora venti termici forti ed in prua. Lenti lenti, arriviamo in tardo pomeriggio a Fiskardo. Troviamo posto nella banchina principale, davanti ai tanti ristoranti di questo paesino molto esclusivo, la Porto Cervo delle ioniche, dove gli occhi addosso sono veramente tanti. Questo a seconda dei gusti, potrebbe anche non essere una cosa positiva, ma nella consueta passeggiata digestiva sul lungomare, in tanti si fermano: “nice boat”… e qualcuno… you came from Italy withe this?...you are brave!...sotto sotto questo fa piacere, ma per non mancare di rispetto a Salina, la risposta è dovuta:”why this is a good boat…!”.

Trovo interessante inoltre quello che succede dopo scambi del genere, tante più attenzioni e complimenti si ricevono, tanto più in maniera inconscia ci si ritrova a mettere sempre più in lustro la barca è la propria persona. Quando si ha una bandiera italiana in un porto italiano, si risponde solo della propria immagine personale; quando si porta a poppa una bandiera italiana in porto estero, è diverso, si avverte una sorta di responsabilità nei confronti di una collettività più ampia, si sente il peso è l’onore della propria nazione, la gente non vede tanto degli individui con dei nomi e cognomi, ma vede soprattutto degli “italiani”, e quella stessa bandiera che hai sotto gli occhi tutti i giorni in questi momenti assume naturalmente un significato più “alto”.

Trascorsa la notte, ripartiamo da fiskardo diretti a lefkas, prima del canale ci vengono a salutare ancora i delfini, sempre di grosse dimensione con uno strano comportamento, si agitano tutti sempre nello stesso punto, trascurando abbastanza la nostra presenza…non saprei (chiederò a Vitorio!). Intorno a mezzogiorno passiamo il ponte di Lefkada, fortunatamente non c’ è troppo vento contrario e si fa rotta su Paxos. Il solito affascinante ingresso attraverso il fiordo e troviamo posto ancora una volta sul lungomare. Il tempo di terminare l’ormeggio ed incontriamo subito degli amici di Taranto anche loro con le barche… primi segnali che il viaggio sta finendo!

Ci contatta in serata Egidio Laterza, il nostro amico ristoratore di Sivota che ha seguito tutto il viaggio, e sapendo del nostro avvicinamento a Sivota ci riinvita calorosamente. Come trascurare l’invito, ricordando la sua ospitalità ed i super piatti di Marcello, il suo cuoco.

L’indomani per ora di pranzo siamo seduti al Mamma Mia, e tra un aperitivo ed un altro raccontiamo agli amici com’e andata. Il racconto è interrotto spesso da una processione di amici greci di Egidio, che passano a trovarlo, qualche rapida chiacchiera , due grasse risate, un abbraccio e se ne vanno.

Anche in questa occasione delle piacevoli sensazioni di patriottismo. Dà una certa soddisfazione trovarsi a casa di un amico all’estero, circondati da tantissime bandiere italiane (il ristorante ne è tappezzato), e notare come il padrone di casa, un tarantino, sia cosi rispettato e ben voluto da tutti… grande Egidio!

Egidio aspettava nel pomeriggio un suo grande amico di Salonicco.

Angelo, cameraman di diverse emittenti greche e per qualche anno anche per la Rai, specializzato in “servizi su campi di guerra”. Racconta poco ma si intuisce che ne ha viste troppe! Nonostante le sue dure sembianze si dimostra subito nei nostri confronti estremamente simpatico e solare; è li per qualche giorno di vacanza con la figlia e chiede ad Egidio se ci fosse una barca a disposizione per poter pescare un po’…mi intrometto e do subito la disponibilità per uscire con Salina. Così, usciamo prima nel tardo pomeriggio per un assaggio e poi di notte dopo cena e dopo aver fatto tutti insieme il rassetto e la chiusura del ristorante.

Un quarto di luna ed un cielo pienissimo di stelle, Salina con tanti amici, chi pesca, chi chiacchiera, buona musica, un buon caffè (ovviamente Ninfole)….un’altra serata da ricordare… ed un nuovo amico!

Trascorriamo ancora una giornata a Sivota con la partenza verso l’Italia prevista per l’alba, ma prima di cena vedo gli aggiornamenti del meteo fino a quel momento sempre rasserenanti. Il meteo non è malaccio ma si nota vento forte da nord nei giorni a seguire. Poco convinto della situazione decidiamo di partire subito dopo cena, cosi ci congediamo con la pancia piena e soddisfatta da Egidio e Marcello e puntiamo Leuca.

La notte passa tranquilla, ma dall’alba in poi lentamente il vento rinfresca e a trenta miglia da Leuca abbiamo, ovviamente sul naso 20-25 nodi di vento ed un fastidiosissimo mare incrociato, le 13 ore previste diventano quasi 18...dove sono finiti i venti dei quadranti meridionali?

Siamo in Italia ma non ancora a Taranto, il viaggio sta per concludersi, e tirato un po’ il fiato, già da qualche giorno capita di riflettere e di fare qualche resoconto.

I ricordi sono tanti, i siti visti e le sensazioni provate anche.

Abbiamo ripercorso il viaggio dei primi fondatori di Taranto. Erano chiamati parteni (figli di madre vergine), e sono stati allontanati dalla propria terra perché, per motivi forse comprensibili di qull’epoca, non erano propriamente graditi. Avevano comunque origini “Spartane”, origini di un popolo forte e fiero, abituato a combattere, e grazie alle loro origini la loro storia ha potuto continuare. Hanno lasciato Sparta, un territorio aspro ed impervio, tra le montagne, difficile da raggiungere, difficile da coltivare. Hanno trovato una terra decisamente più generosa, con un porto naturale, pianeggiante e con terra fertile ed irrigabile, la loro storia è ricominciata e con enormi sacrifici è diventata grande!

Nei nostri giorni Taranto ha grossi problemi, economici e culturali, non la riconosciamo più come grande e non ne siamo sempre fieri! Ma degli Spartani, e dei parteni, ne possiamo ancora oggi nostalgicamente vedere, a mio parere, le tracce e l’esistenza.

Dove sono e chi sono gli Spartani moderni?

Mi piace pensare che gli spartani moderni sono tutti coloro che in una città come la nostra, che è diventata arida e dura, trovano la forza di rimanerci, e di lottare tutti i giorni con il quotidiano, tra l’angoscia e le bestemmie, nel sopportare una situazione che non migliora mai, se pur continuando in maniera consapevole a riconoscere se stessi causa del proprio male.

I parteni invece li vedo in quei concittadini, che per circostanze della vita, si sono trovati, loro malgrado a vivere e lavorare lontani da Taranto, spesso dando enormi contributi alla grandezza altrui, solo perchè Taranto non dà loro la reale possibilità di tornare a casa, e chiunque conosca un tarantino che vive fuori, sa benissimo quanto questo desideri ritornarci.

Oggi, spero che, a Taranto, presto, si ritrovi l’orgoglio perduto è rinasca in tutti, la concreta voglia di rifare Taranto grande, una Taranto che dia la possibilità ai suoi “parteni” di ritornare, e la possibilità ai giovani che ci vivono di non doversene necessariamente andare!

Voglio anche fare un personale augurio a Taranto:
auguro a Taranto, un cielo sempre più pulito ed un aria sempre più fresca,
auguro a Taranto, di vantarsi ancora dei frutti più buoni, delle carni più pregiate e dei pesci piu grandi.
Auguro a Taranto, la rada del mar grande piena di barche e di tender che vanno su e giù, le sue isole degnamente utilizzate, tante università frequentate, le sue meravigliose spiagge ed il suo lungomare frequentato da fiumi di persone che parlano lingue diverse,

auguro a Taranto che tutti i suoi cittadini tornino a sorridere e ad essere fieri della propria città,

auguro a Taranto una nuova e sana Vita!

Alessandro Maruccia


Il progetto di ripercorrere il viaggio degli spartani scopritori della nostra Taranto volge al termine..ci lascia esperienza,ricordi e un pò stanchezza. In un mondo che si lascia affascinare solo dai potenti..dal rumore..dal pallone…dalle macchine .mi piace pensare sempre alla fragilità dell' uomo, al desiderio di ricerca dell’altro..voglio pensare che forse gli spartani non erano solo guerrieri ma anche uomini con un cuore...non sono arrivati a Taranto in un giorno, hanno passato tanto tempo insieme sulle barche provando gioie e dolori..paura..condividendo insieme..un po’come abbiamo fatto noi..essere in mare non è uno scherzo, alle volte si fa duro e cattivo e sembra che voglia farci pensare a quanto siamo piccoli rispetto alla vita..i sentimenti non sono una vergogna..impariamo ad amarci e rispettarci veramente..viaggiare sulle barche è anche un atto di coscienza con se stessi..un augurio e un abbraccio sincero a tutti.

Giuseppe De Simone


05/07/10

INIZIA IL RIENTRO

Pilos
36° 54' N
21° 40' E

Ay nicolaos

37° 54'  N
20° 42'  E

Mettiamo la sveglia per partire alle 03.00, ma il vento ancora non molla, comincio a pensare che non si tratti di termica ma di vento barico. Speriamo di no, non vorrei restare bloccato in questa rada per chissà quanti giorni. Esco in pozzetto ancora un paio di volte a distanza di un ora. Finalmente alle 4 circa il vento sembra mollare, ci proviamo, salpiamo l’ancora e ci incamminiamo.

Usciti dal ridosso il vento se pure in calo è ancora fresco, il mare non è calmo! Andiamo avanti.
Nel giro di qualche ora il vento lentamente molla, anche il mare si stende, bisogna approfittare è il momento opportuno per provare a lasciare il Peloponneso e fare rotta verso le più familiari e tolleranti isole ioniche.
Riusciamo a doppiare l’ultimo dito del Peloponneso con leggere brezze contrarie. Per ora di pranzo, una sosta di qualche ora per riposare un pò e fare acqua a Pilos, 10 miglia a nord di Methoni. Verso le 18 si riparte, il meteo è generoso e bisogna approfittare.
Salina punta Zante e al tramonto un nuovo amico si ricongiunge al nostro viaggio: il sole che tramonta. Da parecchi giorni infatti era possibile vedere solo le albe, visto che a ponente il sole tramonta dietro le alte montagne che sormontano la costa. Da oggi sarà il contrario, e davanti alla prua di Salina, sul mascone di sinistra per la precisione, ci sarà ogni giorno un grande disco arancione che si tuffa in mare.
Navighiamo tutta la notte per arrivare all’alba a sud di Zante. Sosta bagno, qualche ora di riposo e si riparte.
Devo dire che la stanchezza si comincia a far seriamente sentire, strano, ho fatto diverse volte viaggi di 1000 miglia, ma di solito tutti in un tiro, da sei a nove giorni e non mi sono mai stancato cosi tanto. Evidentemente , tutte queste pause imposte dal viaggio non permettono di prendere il giusto ritmo da camionista al quale sono abituato.
Alle 13 circa siamo al traverso di Ay. Nicolaos (San Nicola), l’ultimo ridosso sul capo nord di Zante. Il vento si è fatto come al solito molto teso ed in prua. Ok, a San Nicola ricordo la mussaka più buona che conosco, facciamo questo sacrificio!





Il mio racconto sicuramente è meno tecnico..ma più spirituale in effetti il viaggio è anche questo..essere qui non è facile le ore di navigazione sono tante..ma il senso di libertà che offre Salina è grande..per uno come me..sente sicuramente nostalgia di una presenza femminile.. ma il paesaggio e i tramonti con la musica riescono a riempire i nostri momenti..ci sentiamo vivi..e questo è un grande motivo di soddisfazione..da un posto ad un altro..viaggiamo portandoci dietro ognuno le proprie emozioni..oggi 03 luglio siamo a Fiskardo ormeggiati vicino ai ristoranti..in relax ci godiamo il sole e la solita mythos ghiacciata e facciamo la nostra parte di italiani…lo stile non è acqua come diceva la grande rosa fumetto..per chi la conosce…siamo felici..tra un po’ mi metto a dipingere ..Salina fa la sua grande parte da protagonista attorno la gente ci fa i complimenti per la barca..vicino si sentono le voci dei tifosi che guardano i mondiali di calcio…siamo sulla strada del ritorno..ma la voglia di rimanere per mare su Salina è troppo forte..tutte le emozioni si espandono..scusate se leggete le mie parole..ma io sono qui perché la barca è anche questo..un motivo per ritrovarsi con se stessi..e non solo..questo viaggio Taranto Sparta fa grande onore al comandante Alessandro che viene promosso a pieni voti..non solo da me ma anche dal mare..vivere è una cosa rara..e questa cosa fa parte del nostro essere qui..ritrovare orgoglio spartano..non solo un orgoglio di 2700 anni fa..ma qualcosa di attuale di pratico e di reale. I rapporti intrapresi in giro sarebbe bello portarli avanti..Taranto ha bisogno di aperture questo è il vero problema della nostra

città… ci vogliono confronto e relazioni..la vita è troppo bella e merita di essere vissuta senza paure…con amore.


giuseppe



                                                                                             Delfini

GEROLIMENA

Gerolimena  30-giugno-2010

36°28' N
22° 23'E

Ingresso del porticciolo di Gerolimena
Salpiamo da Ghitio ancora col buio, l’intenzione è quella di continuare a circumnavigarlo verso ovest, ma il problema è sempre lo stesso, la termica qui nel Peloponneso è resa più potente dalle alte montagne della costa, facilmente raggiunge i 25 nodi, e purtroppo sempre di prua, bisogna rubare miglia prima che monti attivino la termica. Riusciamo a fare poco meno di 30 miglia, doppiato il capo del terzo dito del Peloponneso, il vento è già teso ed il mare formato, meglio non chiedere troppo a Salina, siamo costretti a ripiegare per Gerolimena, un agglomerato di case che non si può chiamare paese, tutte di pietra circondato da montagne altissime dalle quali via terra non sembra neanche si possa andare via. L’acqua del mare è trasparente, le piccole barche da pesca ormeggiate sembrano sospese nel vuoto. Il vento tira ancora molto forte, siamo in rada e le montagne che ci sovrastano e circondano, la sera vengono illuminate da discreti e ben studiati proiettori. Una scenografia teatrale illuminata, la protagonista è la NATURA!



SPARTA seconda parte

La statua di Leonida

Dopo tanto lavoro saremmo dovuti ripartire, ma siamo a Sparta, e dopo tanti sforzi, io e Peppe non potevamo non visitarla.
Quindi sveglia presto prepariamo lo zaino e via verso l’autobus.
La disponibilità del nostro comitato di accoglienza è infinita. Arrivati a Sparta, Christiana e Giorgia, mentre Giovanni va a visitare quello che gli manca ancora da vedere, accompagnano in auto me e Peppe a visitare i suddetti punti salienti della gloriosa città.
Prima le rovine, situate leggermente fuori della città moderna, insistono in un altopiano circondato da imponenti montagne; la statua di Leonida, di bronzo grande e bella. Ci raccontano anche una interessante curiosità. Questa statua da ormai tante edizioni, è il traguardo di una incredibile gara podistica che si disputa tutti gli anni a settembre e vede circa 150 atleti di tutto il mondo affrontare una disumana prova: “la Spartathlon”. Come la maratona, rievoca il cammino che fece a piedi un soldato per portare un messaggio di guerra, questa volta però da Atene a Sparta, 345 km. I primi li percorrono in meno di 24 ore!
Nei pressi della statua di Leonida, c’è un altro significativo monumento. Un enorme blocco di marmo sul quale sono scolpiti i nomi di tutti gli Spartani che ottengono vittorie alle olimpiadi, i nomi scolpiti sono veramente tanti. Rientrati in città vediamo anche la tomba di Leonida, senza fronzoli, enormi parallelepipedi di pietra che costituiscono un grande unico blocco, sembra dicano: “semplicità e forza!”
Concludiamo il nostro percorso Spartano andando a salutare per l’ultima volta, quest’anno, quelle ormai familiari piantine di mirto piantate ai piedi del soldato caduto! Anche qui vorrei sottolineare una cosa che reputo estremamente carina. Insieme a Giovanni, il giorno prima era stata piantata per motivi di tempo solo una pianta, le altre 2 sono state lasciate a fianco nel loro vaso con la promessa da parte dei responsabili del comune di farle piantare ed innaffiare il giorno seguente. Teoricamente noi saremmo dovuti partire, invece siamo ritornati a Sparta per pura coincidenza. Le altre 2 piante come promesso erano piantate equidistanti tra loro con tutto il loro spazio intorno estremamente curato, evidentemente hanno veramente apprezzato!
Nel frattempo ci ricongiungiamo con Giovanni e per un ulteriore coincidenza nel momento della visita al mirto incontriamo anche noi il sindaco di sparta che era li di passaggio, non esita a fermarsi per scambiare ancora due chiacchiere e molti sorrisi, una stretta di mano sincera e ci congediamo.
In serata con l’autobus rientriamo in barca. Una telefonata ci informa che al sindaco di Ghitio, venuto a conoscenza della nostra presenza in porto, vuole conoscerci, e che sarebbe passato a salutarci verso le 21.00 al termine di un consiglio comunale.
Eravamo nel pozzetto quasi per accendere i fornelli di Salina quando ci sentiamo chiamare da terra., le 21.00 spaccate e chi ci chiamava era il sindaco, il quale si è dimostrato anche lui entusiasta della nostra avventura e del motivo che ci ha spinti a compierla.
Peppe ad un certo punto si allontana per qualche istante, al suo ritorno porta con se uno dei quadri su legno da lui realizzati durante la navigazione, lo offre al sindaco che lo accoglie con sincero entusiasmo e dal quale non si separa più per il resto della conversazione.
Un altro quadro Peppe lo aveva donato all’equipaggio della barca di servizio per i ferry boat nel porticciolo fantasma a Noepoli, con i quali abbiamo trascorso qualche simpatica ora chiacchierando noi in italiano loro in greco, tanti gesti e qualche disegno, forse potere del vino, ma ci capivamo benissimo!...ed anche in quel caso, il comandate della barca ricevuto da Peppe il quadro, dopo averlo osservato per qualche istante e dopo essersi battuto il pugno sul cuore in segno di gratitudine, prende un avvitatore e una vite autofilettante e in 10 secondi spara il quadro sulle pareti della cabina della sua barca in un angolino personalizzato… e anche in questo caso mi viene da dire: “w le emozioni”!...Grande Peppe.



E bene, si conclude cosi il nostro appuntamento con Sparta, a mezzanotte, in silenzio, e soddisfatti per la nostra fruttuosa giornata ricca di bei momenti ed episodi , rientriamo su Salina e ci prepariamo per la partenza, alla prossima alba, la prua sarà verso casa
                                                                                 Monumento atleti olimpiadi

Alessandro con sindaco di Sparta
Peppe con il sindaco di Gythio

SPARTA prima parte


All’indomani i piani prevedevano la salita a Sparta per portare a destinazione il mirto e la lampada votiva e per raccogliere il “sacro suolo di Sparta” da riportare a Taranto; ma per me due brutte notizie, in serata nell’avviare il motore per la consueta ricarica prima di andare a dormire, riscontro ancora una volta problemi alle batterie, il motore non riesce ad avviarsi!
Non sentendomela di lasciare la barca, se pure in porto, con tale problema. Sono costretto, con grande dispiacere, a rinunciare a Sparta e resto con Peppe a bordo.
Trascorriamo tutta la mattinata nel locale macchine sotto un sole cocente; nelle prime ore del pomeriggio, dopo numerosissimi tentativi il problema sembra risolto, o quanto meno tamponato.
Giovanni invece, come previsto dal programma è andato a Sparta.
Al rientro con estrema soddisfazione ci racconta la sua giornata.
Christiana gli ha combinato un incontro con il Sindaco che lo ha accolto nel suo ufficio con molto entusiasmo, aveva già sentito parecchio parlare da giornali e televisioni greche della spedizione. Prende volentieri in consegna la lampada votiva, dopodichè , mette a disposizione di Giovanni una sua fiduciaria che lo accompagna a visitare i siti importanti dell’antica Sparta: il fiume Eurota, (che poi ha dato anche il nome al nostro Galeso quando gli spartani arrivarono a Taranto), Amikla un quartiere a pochi minuti da Sparta dove pare che ancora oggi risiedano i loro diretti discendenti, le rovine del tempio di Apollo, dal quale è stato ispirato il nostro viaggio, e dal quale Giovanni ha prelevato la terra da riportare a Taranto. Infine, ancora in piazza del municipio, dove c’è una splendida statua in bronzo raffigurante il primo caduto, con tanto di nome, dei 300 che condussero la battaglia delle Termopili.
Le aiuole che circondano questa statua sono state individuate come sito per piantare le nostre piantine di mirto che finalmente dopo tante miglia vento e salsedine, neanche troppo provate, hanno trovato una degna collocazione. Scavata la buca e posta ai piedi delle radici la pergamena delle sacerdotesse la fiduciaria del sindaco emozionata le ha annaffiata con l’acqua del nostro Eurota (Galeso). Anche a Sparta tutto è stato compiuto: la lampada, i mirti, la terra! Infine il sindaco ha ospitato Giovanni a pranzo.
                                            Monumento del primo caduto della battaglia delle Termopili

GYTHIO

GYTHIO 29-giugno-2010

36°45 N
22°34 E

Finalmente riprende l'aggiornamento del viaggio di Salina, purtroppo le connessi ad internet in posti poco trafficati di questa parte di Egeo non sono sempre i migliori.
Ci scusiamo per questi giorno di silenzio.

                                               

                                                                    Gythio in prua
Circa 35 miglia ancora da percorrere per raggiungere il porto di Gythio, porto della vecchia Sparta, e porto tra l’altro dal quale venne prelevata Elena di Troia, che in realtà era di Sparta.

Molliamo dal fantomatico porticciolo prestissimo, per evitare la forte termica di queste zone che sarebbe stata direttamente in prua.
Un’ora circa prima dell’arrivo, riunione in coperta per un riassetto generale, vogliamo che Salina sia bella ed in ordine per l’occasione: una strigliata veloce al ponte, tutte le cime ed ogni altra cosa in giro va al suo posto, giù le vele su le bandiere dei nostri amici, indossiamo magliette pulite, un occhiata ai volti dei compagni questa mattina particolarmente raccolti e silenziosi: “ok siamo pronti”.
Alle 11.30 Salina è ormeggiata all’inglese al molo spartano sotto una splendida sirena in bronzo. Come sicuramente stà pensando Giovanni: dopo 2716 anni i Parteni sono tornati.
La giornata è stupenda, il paesino è bello ed ordinato, pochissime persone in giro e poco rumore. Dopo diverse telefonate degli amici greci che stanno seguendo i nostri passi, ci informano che alle 18.00 verranno ad intervistarci dei giornalisti di un quotidiano di Sparta.
Sono le 13.00 circa, le ore passano lente e tranquille tra una pita e una visita nei dintorni del porticciolo. Il paesino, non troppo piccolo per la verità, è molto curato e ben organizzato (localini, ristoranti ed alberghi) per accogliere un buon flusso turistico, che però ancora una volta non troviamo, sarà il meteo che stenta a stabilizzarsi, i mondiali, la crisi, ma di turisti ancora solo rare tracce.
Psicologicamente tiriamo il primo respiro, siamo giunti in tempo utile anche al secondo importante appuntamento storico del nostro viaggio, per il momento non c’è motivo di pensare al rientro che per altro potrà essere compiuto con meno pressione, almeno dal punto di vista delle date, per l’11 di luglio c’è tempo!
Alle 18 puntualissimo arriva il comitato di accoglienza. La giornalista, Christiana Chioti è la direttrice di un quotidiano di sparta (Lakonikos) che è venuta accompagnata da altre sei amiche ed un imponente spartano di più di due metri. Devo dire che la vista del gruppo è stata alquanto piacevole!
Ci presentiamo, poi Christiana e la traduttrice salgono a bordo per ascoltare il racconto di Giovanni e fare qualche domanda tecnica sul viaggio, il resto del gruppo rimane ad ascoltare seduto in banchina al fianco di Salina. La storia dei Parteni allontanati da Sparta e fondatori di Taranto non la conoscevano e la hanno ascoltata incuriositi ed attenti.
A conclusione del racconto, Giovanni, in via del tutto eccezionale, apre i sigilli della scatola contenente la pergamena consegnataci a Taranto dalle sacerdotesse, in sottofondo le musiche sacre, il sole ormai è basso sull’orizzonte, l’atmosfera è carica di patos, terminata la lettura delle pergamena, e Giorgia, l’interprete, scoppia in lacrime. W le emozioni!!!!!! È cominciato così il ritorno dei Parteni a Sparta.



29/06/10

ARRIVO A SPARTA

Da qualche parte nel Peloponneso 
28-giugno-2010

Anche stamattina siamo partiti prima dell’alba, 70 miglia da percorrere!!!

La giornata è bella ma il vento assente per molte ore e poi contrario. Stiamo scendendo la costa est del Peloponneso, il paesaggio è aspro ed imponente. Montagne alte a picco sul mare, la costa completamente brulla e disabitata. Di solito l’affermazione in merito a paesaggi similiè:”ma come fanno a vivere li?, questa volta non si può ripetere, completamente disabitata!
Finalmente sono venuti a farci visita sotto la prua i cari vecchi amici sino ad oggi stranamente assenti: delfini a ore 2!
Gli andiamo un pò incontro ma non sono stenelle piccole e giocherellone, sono dei meravigliosi tursiopi, un pò pia grandi e come al solito più pigri ed indifferenti, infatti fanno un passaggio velocissimo sotto la prua e si allontanano per continuare a nuotare lentamente per i fatti loro, inutile insistere, quando fanno cosi non ne vogliono sapere.
Continuiamo la navigazione, il vento rinfresca ma è di prua, il motore e soprattutto il cuscinetto, che ultimamente scalda un pò troppo hanno bisogno di un attimo di tregua; bene è arrivato il momento di vedere quanto Salina stringe.
I soliti 15-18 nodi, tutte le vele su e si comincia.
Il primo approccio con la rimonta è deludente. Salina pare non andare sopra il traverso!
Con un pò di delusione continuiamo e approfittiamo per avvicinarci alla costa.
E già la bolina qui non è un andatura scontata come siamo abituati a fare sulle nostre barche moderne. In effetti tornano in mente diversi passi dei tanti racconti letti.
La bolina te la devi sudare… sudare.., le vele tutte e tre con regolazioni differenti e la conduzione estremamente dinamica, tutto questo per ottenere una ventina di gradi sopra il traverso.
Credo si possa migliorare ancora! Il passo è comunque piacevole, 5 nodi costanti e la barca come al solito stabilissima, non troppo sbandata e accompagnata da ipnotici cigolii delle varie “cime” in tensione, l’albero e il boma: il legno non è silenzioso!
Sotto costa il vento da buono e ci fa stare in rotta a vela sino al capo, una volta doppiato però, il vento rinfresca sino a venti nodi e non siamo più ridossati.
Di nuovo sul naso è quasi buio e mancano ancora 9 miglia al porto. Bisogna accelerare, ammainiamo tutto e spingiamo di nuovo il motore contro un bel mare formato, ligo ligo, ma sta per fare buio e in tutta la zona c’e solo una possibilità per fermarsi, le poche altre sono da scartare a causa del pericoloso atterraggio con mare forzato in poppa.
Si naviga verso Neapoli, ma la situazione onestamente non mi piace molto, sul portolano non c’ è neanche, e la cartografia non da dettagli, sembra esserci solo un grande molo per mercantili e un piccolissimo porticciolo sempre esposto alle onde; ma arriva la svolta, col binocolo scorgo una grossa barca di quelle che fanno servizi ai mercantili che punta gli scogli, da qualche parte entrerà!? Se pur lontana mi metto dietro e la tengo d’occhio. Entra negli scogli.
Un invisibile molo costruito in mare, grande quanto un campo di calcetto.
Bene meglio cosi, nottata spartana prima di Sparta!
Buona Notte.

Alessandro.

27/06/10

IDRHA

IDRHA 26-GIUGNO-2010



Anche oggi partiamo alle prime luci diretti verso Idhra. Tanto sole e Niente vento, il panorama è stupendo, per fare meno cammino possibile serpeggiamo tra i tantissimi isolotti.

Come al solito la Grecia lascia sempre a bocca aperta. Durante la navigazione oggi ci siamo dedicati un po’ a Salina; una bella strigliata al ponte, che diventa giorno per giorno più bello e addirittura “mani agli ottoni”. Danno soddisfazione, ma credo opterò per una filosofia vintage, e gli ottoni mi piaceranno ossidati!! A meno che non mi metta un pappagallo sulla spalla una benda su un occhio e metta a strigliare e lucidare qualche scellerato in cambio di rum e alici sotto sale…corpo di mille balene!!
Arriviamo ad Idhra, ormeggiamo in porto in doppia fila, un uomo basso e tozzo, con una barba bianca alta quanto lui, ci prende le cime e ci passa la manichetta dell’acqua…finalmente acqua per i serbatoi! Ancora qualche giorno e dovevo escogitare qualcosa per dissalare.
Terminate le pratiche di ormeggio e rifornimento, ci osserviamo attentamente intorno, sembra un paesino veramente incantevole e curato.
Facciamo un giro a terra per comprare un pò di frutta: le pesche 10 euro al kg, le ciliegie a 5, i pomodori a 3, le mele a 2. Ok tre mele per la protesta oggi!
Idhra non ha sull’isola alcun tipo di autoveicolo, neanche i locali. Si va in giro con gli asini, qualche carretto spinto a mano e qualche bicicletta…semplice, curata e raffinata!
Non siamo riusciti a fotografare il paese più di tanto, è partito una specie di embolo della protesta.
Spesso viaggiando, ho fatto considerazioni del genere, ma questa volta, visto anche il tema del viaggio, mi sono veramente mortificato.
E’ mortificante ed umiliante, infatti, continuare a vedere dei semplici paesini, fatti di legni colorati con economici smalti, intonaci imbiancati con semplice calce bianchissima, case ristornati negozi e localini resi stupendi, da ore di lavoro del proprietario e materiali di risulta (legni, accessori da pesca, cocci, piante, sassi…)… un posto semplicemente incantevole e curato, curato ed amato da chi ci vive…


….e TARANTO?!!!!!!... e non raccontiamoci della crisi, dei politici, dei soldi che occorrono e che non ci sono…non raccontiamoci……………..!


Per favore…. QUALCUNO FACCIA QUALCOSA…


ed anche OGNUNO FACCIA QUALCOSA….

Alessandro



Finalmente un po’ di vita Idra è un vero posto per le vacanze…bei posti. .tanto turismo. gente in giro.. arte… uao .. sarebbe stato bello rimanere ancora un giorno conoscere qualcuno e fare festa. .ma Giovanni dice che ci aspettano a Sparta per celebrarci…le ore sono tante…i delfini vengono a salutarci.. Salina rimane un bel posto dove stare..i pensieri della nostra vita trovano pace..speriamo che dopo aver raggiunto Sparta il ritorno sia più lento e godereccio.. da farci assaporare questo magico momento...per ora esiste solo il viaggio spartano…

Giuseppe



Il maggior quotidiano di Sparta ci vorrebbe intervistare, altra attenzione sul nostro impegno, la Grecia non è distaccata e fredda, ci attendeva, forse da sempre. La Magna Grecia è vista come la sorella lontana ma sempre amata.

Giovanni

25/06/10

CORINTO

CORINTO 25/06/2010
37°56' N
22°56' E

Finalmente dopo 3 giorni di stop ad Itea causa cattivo tempo, siamo riusciti a ripartire. Siamo stati invitati ad Athene per un intervista all'interno di una trasmissione tv a carattere culturale (per ulteriori informazioni in merito consultare taranto spartana di facebook), ma è andato solo Giovanni, visto che il tempo stringe io e peppe siamo partiti per Corinto dove recupereremo Giovanni in serata.
Il morale non è stato alle stelle negli ultimi giorni, stanchezza per tante miglia consecutive, e nei gg ad Itea molte sgroppate per risolvere piccole avarie di bordo.Quando peppe finalmente ha deciso di andare a fare un meritato bagno, è tornato dopo 10 min con la mano suturata e bendata. In spiaggia appena arrivato si è seduto su un vetro.
Da buoni marinai scaramantici stiamo cominciando a pensare che i tanti "vi invidio" che simpaticamnte ci arrivano stanno sortendo un brutto effetto, quindi abbiamo deciso oggi di procedere alla costruzione di potenti amuleti da indossare!
La navigazione comincia all'alba tra nuvole e ultimi groppi, un freddo invernale!!!! anche un pò di pioggia, a bordo sopracciglia arruffate e baffi dritti tipo porco spino, mmmh non va bene!
scendo in coperta e tiro fuori l'asso nella manica: il mitico cd "cazzate" prodotto dal mitico Ciccio Fonseca con la precisa funzione di scacciapensieri! ovviamente funziona, in pochi minuti il ponte di Salina si anima, il sole comincia a filtrare tra le nuvole e ci permette di toglierci la cerata, i groppi diventano un costante e gentile soffio di una quindicina di nodi (non ho l'anemometro) al gran lasco.
Finalmente riesco a spegnere per la prima volta il motore di Salina, randa, fiocco e controfiocco tutti a riva, per la controranda ancora un pò di pazienza, non ho avuto proprio il tempo di dedicarmici. Sgancio il pilota automatico, inserisco sulla pala del timone la barra e....finalmente vediamo che dice una barca come questa tra vento ed onde.
E’ un andare ovviamente particolare, cominciamo col dire che con 15 nodi circa e tutta invelata ha viaggiato a velocità tra i 5.5 e i 6.2 e direi che non è male. La sensazione è quella di stare non su una barca, ma su di un animale perfettamente nel suo ambiente naturale, procede pachidermica ma a velocità costante, rolla! ...ma così pesante, larga e bassa sull'acqua, la sua rollata risulta lenta e dolce, ne pericolosa ne fastidiosa. Al timone, specialmente in andatura cosi larga bisogna stare un po’ attenti, la barca viaggia generalmente abbastanza in rotta, ma il lavoro sulla barra è durissimo, bisogna fare pochissimo ma spesso, se per distrazione si dovessero accumulare troppi gradi di strapoggia, la barra è cosi dura e pesante, e la barca cosi poco sensibile a grandi correzioni, che la strambata è inevitabile, e qui ci sono le volanti! comunque questa è stata una prima impressione ed è stato molto interessante, due cose diventano sempre più chiare:
che significa veramente barca marina;
quanto si sia andati avanti nelle progettazioni delle barche.
aspetto ancora di avere le condizioni giuste per capire come si comporta di traverso e, speriamo, di bolina.

Il Comandante Ale

Poter vivere una vita piena ed appagante dal punto di vista emozionale...questo è un buon obiettivo...grazie Salina tu forse mi capisci...navighiamo tra le isole con musica lounge e nu-jazz che mi dilatano le emozioni...continuerò a chiedere conferma al mare...al sole..alla luna e alle stelle....a bordo mi rendo utile al comandante...che rimane sempre un grande amico....grazie vita!

Giuseppe


 

A Delfi c'è stata una immediata disponibilità del Sindaco ad accettare il nostro viaggio e i doni a nome della città.
Ad Atene sono stati tutti disponibili, i giornalisti che mi hanno accolto alla fermata dell'autobus sono stati puntualissimi. Alla tv satellitare BLUESKY mi hanno commosso per disponibilità e professionalità. 30 minuti di trasmissione con il prof Dimitri Michelopoulos che, avendo studiato a Foggia mi ha fatto da traduttore. Il giornalista Alex Ninth mi ha ospitato a casa sua. Avrei voluto con me il Comandante ma sia per la responsabilità della barca che per l'indisponibilità di altri posti letto non è stata possibile la sua presenza.
A tarda ora ho incontrato una Spartana DOC che è stata entusiasta del viaggio e del progetto. In mattinata sono andato alla presentazione del libro del prof Micheopoulos, che nonostante la preparazione della presentazione del libro la sera prima l'ha completamente dedicata al nostro progetto.
Ho incontrato anche Dimitri, editore di PATRIA ed Eleuerus Cosmos (dove ha pubblicato un articolo su di noi) un mensile storico di Atene, vuole una nostra collaborazione in merito.
Per i tempi stretti sono dovuto partire per Corinto, avevano preparato una visita all'Acropoli e alla stele del poeta tarantino ai piedi dell'Acropoli , questo con Palladino, italo greco, legato al nostro progetto.
Dopo la trasmissione televisiva, in sede ha chiamato una architetto italo-greco che vuole collaborare sia da Roma che da Atene. Per strada una signora mi ha fermato congratulandosi per la trasmissione e gli argomenti.

Giovanni